La mia lettera al Capitano Ultimo.

Ill.mo Comandante,
Sono un Maresciallo Ordinario di 29 anni, attualmente in convalescenza a seguito di una insufficienza renale che mi ha costretto alla dialisi e che mi vedrà prossimamente subire un trapianto. Gli illuminati signori che spengono l'anima per orientare le loro limitate capacità decisionali a delle becere indicazioni di una "circolare", hanno già deciso ancor prima di vedermi operato, che non ci sarà più posto per me nell'Arma, nè per le strade, nè altrove.
La stimo infinitamente perchè lei rappresenta la semplicità figlia della passione, una qualità indispensabile per chi fa della propria divisa lo strumento di tutela dei dimenticati.
Per me che sono figlio d'Arma, che all'Arma e agli ultimi ho regalato (con piacere e devozione) i miei anni giovani, dover deporre le armi per trasformarmi in un impiegato ministeriale in giacca e cravatta, è una opzione assolutamente impossibile da considerare.
Combatterò in tutte le sedi opportune per mantenere accesa la fiamma nel mio cuore e nei miei occhi.
Grazie per l'esempio che la sua azione mi ha dato.
Un carabiniere, seppur malato, è pur sempre un combattente ferito che non si arrende.
Ecco la mia forza.
Con stima,

R.T.


la risposta:

non mollare amico,
combatteremo ancora.
ultimo

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