La mamma dei maleducati, è sempre... na zoccola.

Spesso ho come l’impressione che per alcune persone le normali e semplici regole dell’educazione siano come un qualcosa di etereo, che si vede solamente nei film o che appartiene unicamente alle persone deboli o ingenue. Una specie di mondo tutto nuovo e completamente sconosciuto.
Un pò come la Champions League per l’Inter.
Personalmente, non mi ritengo una persona straeducata. Diciamo che però so riconoscere quando certa gente si comporta in maniera incivile. In alcune occasioni poi, è così talmente palese che la loro “animalaggine” ti balza immediatamente agli occhi, senza che tu gli stia prestando particolare attenzione. Per la serie “metti una sera al circolo del bridge con un ultrà”.
Il centro dialisi dove passo molte delle mie mattinate, è come un piccolo microcosmo, dove il letto su cui sto si trasforma spesso in una sorta di punto di osservazione dal quale poter analizzare molti di questi barbari fenomeni. A volte se ne vedono alcuni veramente senza ritegno, degni delle migliori puntate di Quark sulla teoria evolutiva.
Spesso purtroppo, mio malgrado, mi ritrovo anche ad essere vittima di comportamenti veramente assurdi che cozzano invece con il mio assoluto rispetto delle regole e delle persone (il minimo che puoi fare quando sei in una piccola sala con almeno altre 15 persone quasi tutte anziane e molto malate). Ma per il vostro sollazzo, ve ne voglio raccontare uno.
Ho notato una differenza. Quando sono fermo, immobile e senza fare nulla, nessuno mi caga e per vedere un infermiere che viene a controllare se sei vivo o sei morto, devi mandare un sos cifrato alla protezione civile. Parlo poco di me nel centro e quando gli infermieri mi fanno domande personali, io le dribblo astutamente. Uno, perché sono cazzi miei, e due, perche non sono cazzi loro. Spesso mi trovo a fare o ricevere telefonate, alcune di queste si protraggono anche per diversi minuti. Appena da lontano notano che mi attacco al cellulare, parte una strana processione di gente che va e che viene, che ti offre caffè, che ti vuole misurare la pressione, che ha bisogno di sapere cose di vitali importanza per il mio decorso clinico, tipo se mia madre nei peperoni imbottiti ci mette la carne o il pane bagnato. Il tutto condito da diverse soste davanti al mio letto o vicino ai pazienti che mi stanno di fianco. Da parte mia, ho sviluppato in anni di caserma e di lunghi viaggi in treno, un sistema di tutela privacy infallibile, che si ispira liberamente a quello di Antonio Cassano. Metto la mano davanti alla bocca e abbasso il tono della voce.
Venerdì, come direbbe Abatantuono, l’apoteosi della schifezza .
Una delle infermiere era stata particolarmente “presente” durante una telefonata, a tal punto che una volta finita, me lo ha pure fatto notare (!). Si avvicina e mi dice “oh… ho provato a sentire cosa dicevi ma… NIENTE!! NON SI SENTE NIENTE!!”. A tal punto, le ho risposto di tutto punto che non c’era proprio niente da sentire e che proprio loro dovrebbero rispettare per primi la privacy dei pazienti. E’ incredibile, ma si è pure offesa!! Mah!!
Questo è solo uno degli esempi, ma potrei raccontarvene altri.. chessò… del paziente che si mette a provare tutte e 45 le suonerie del cellulare col volume a stecca mentre provi a dormire o stai collassando con la pressione sotto i piedi. O ancora degli infermieri che se stai guardando un film sul pc (con le cuffie) sulla scena migliore ti devono far mettere pausa (e sfilare le cuffie) per chiederti il titolo,
o magari gli attori,
o la trama,
o quando è uscito al cinema
e, se magari sei stato bravo a stuzzicare la loro attenzione, anche una breve recensione….
Stessa cosa dicasi per la musica o quando leggi un libro. Oggi, per esempio, mi hanno chiesto a che capitolo ero arrivato e quanti omicidi avevo già letto (è una raccolta di crimini misteriosi).
Poteri dilungarmi ancora, ma preferisco fermarmi qui.
Concludo con una perla di verità.
Diceva il vecchio saggio napoletano: “una cosa è l’amicizia… nata cosa è a’sfaccimma rà cunferenza…”.


Commenti

Anonimo ha detto…
beh hai ragione di maleducazione in giro ce n'è davvero tanta, anche qui a Trento, dove la civiltà raggiunge il picco ne ho viste di cose e ho anche litigato figurati o anche in treno certa gente è insopportabile. Basti pensare già ai bambini di oggi, che sn viziati e maleducati fino alle unghie dei piedi per colpa ovviamente dei genitori (genitori di oggi, ultramoderni). riguardo agli infermieri, forse nella loro invadenza (tipica di giù, qui sn troppo poco invadenti) vogliono fare amicizia (dato che sei spesso lì) ma ovviamente scelgono il modo più sbagliato:)
baci
misa
M4nnishBoy ha detto…
parole migliori non si potevano trovare...
Lucariello ha detto…
oppure ci voleva....


NA' PADELLATA DE CAZZI TUA NO EH?:)

(cmq complimeni per il pezzo dei tears....)
Anonimo ha detto…
...mica bestemmio se dico che mi piace di più la versione di gary jules... :)
da pianto! tropp bell!

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