AAA Vendesi puntate rimaste di Anno Zero.
“Anno zero” di Santoro non si puo più guardare. E’ diventata un po la redazione editoriale del milionario Beppe Grillo o lo spazio pubblicitario gratuito per i libri di Travaglio. Adesso poi che Berlusconi è tornato alla guida del governo, sono eccitatissimi, non gli sembra proprio vero!! E per il serafico conduttore, quale migliore occasione per vendicarsi della cacciata dalla rai di qualche anno fa ad opera del cavaliere, bombardando le teste degli italiani con messaggi mediatici faziosi e servizi giornalistici scandalosamente personalistici??
Ste cose succedono solo da noi. Non sono neanche stati nominati i ministri, non è stato neanche fatto il giuramento di fedeltà, non si è ancora messo mano a una cazzo di minchia di riforma, che già la allegra gang di rai due è alacremente al lavoro per rompere (e romperci) i coglioni col solito liet motif che sinceramente ha un po stufato “mafioso – pregiudicato - populista –perché non fa il conflitto d’interesse”.
Le chiacchiere stanno a zero. Ai palazzi del potere il più pulito c’ha la rogna, sin dai tempi di Romolo e Remo. Ergo, nessuno è mai salvo dalle polemiche. Ad ogni modo, la costituzione parla chiaro: i rappresentati del popolo vengono scelti in base alle elezioni, sulla base dell’acquisizione della maggioranza dei voti. Punto e basta. Questo merita rispetto, soprattutto nei confronti di tutti gli italiani che fanno parte di quella (stragrande) maggioranza che ha votato quella parte politica e che paga il canone rai e che gradirebbe un servizio pubblico un po più democratico.
Anno zero non dice la verità, Beppe Grillo neanche e manco Marco Travaglio. Dicono tutti LA LORO verità. Condivido la colorita invettiva di Sgarbi dell’altra sera, soprattutto sul discorso della NATO e dell’antiamericanismo. Qui la gente s'è già scordata del '45, e di fronte alla schiacciante verità dei fatti storici, non si puo dire "io non c'ero, cazzi loro".
Sciacquiamoci la testa da tutte queste stronzate che ci raccontano e che ci fanno vedere. Per queste persone essere “contro” è solo un grande business. Di questo ne sono certo: dire che Berlusconi è stronzo, scrivendoci un libro, facendoci una puntata in tv o urlandolo ad una piazza gremita di fessacchioni che vogliono solo gridare “vaffanculo” al politico di turno, come se fossero ad un concerto di Marco Basini, beh... fa guadagnare. Ecco la prova.
Ste cose succedono solo da noi. Non sono neanche stati nominati i ministri, non è stato neanche fatto il giuramento di fedeltà, non si è ancora messo mano a una cazzo di minchia di riforma, che già la allegra gang di rai due è alacremente al lavoro per rompere (e romperci) i coglioni col solito liet motif che sinceramente ha un po stufato “mafioso – pregiudicato - populista –perché non fa il conflitto d’interesse”.
Le chiacchiere stanno a zero. Ai palazzi del potere il più pulito c’ha la rogna, sin dai tempi di Romolo e Remo. Ergo, nessuno è mai salvo dalle polemiche. Ad ogni modo, la costituzione parla chiaro: i rappresentati del popolo vengono scelti in base alle elezioni, sulla base dell’acquisizione della maggioranza dei voti. Punto e basta. Questo merita rispetto, soprattutto nei confronti di tutti gli italiani che fanno parte di quella (stragrande) maggioranza che ha votato quella parte politica e che paga il canone rai e che gradirebbe un servizio pubblico un po più democratico.
Anno zero non dice la verità, Beppe Grillo neanche e manco Marco Travaglio. Dicono tutti LA LORO verità. Condivido la colorita invettiva di Sgarbi dell’altra sera, soprattutto sul discorso della NATO e dell’antiamericanismo. Qui la gente s'è già scordata del '45, e di fronte alla schiacciante verità dei fatti storici, non si puo dire "io non c'ero, cazzi loro".
Sciacquiamoci la testa da tutte queste stronzate che ci raccontano e che ci fanno vedere. Per queste persone essere “contro” è solo un grande business. Di questo ne sono certo: dire che Berlusconi è stronzo, scrivendoci un libro, facendoci una puntata in tv o urlandolo ad una piazza gremita di fessacchioni che vogliono solo gridare “vaffanculo” al politico di turno, come se fossero ad un concerto di Marco Basini, beh... fa guadagnare. Ecco la prova.
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