25 aprile. Nel '45 si moriva, oggi si fa la gita.
Durante il 25 aprile, meglio conosciuto come “giorno della liberazione”, si vede ogni anno svolgersi con il medesimo protocollo, commemorazioni e celebrazioni in tutta Italia in memoria di tutti coloro che si sacrificarono per la caduta della dittatura nazista e fascista nel 1945, avvenuta sostanzialmente ad opera dei partigiani. Nonostante la storia abbia lasciato tracce chiare e riferimenti inoppugnabili, si continua erroneamente a strumentalizzare la matrice politica del movimento partigiano antifascista. I partigiani non erano comunisti, non era gente che sventolava falci e martelli, non erano assolutamente dei rivoluzionari alla Che Guevara (che talaltro era un mercenario…). I Partigiani erano semplicemente dei combattenti che lottavano per uno scopo comune. Tra le loro fila, vi si potevano trovare personaggi provenienti dagli ambienti più disparati, anche camicie nere rivoltatesi al regime.
Sono stufo di vivere in un paese in cui degli ultimi 100 anni di storia, si continua a celebrare degnamente solo il cazzo di ’68. Quelli che allora fecero sto cazzo di ’68 ora sono tutti là, dietro le loro belle scrivanie, seduti sulle loro fottutissime poltrone, soddisfatti di aver vissuto la piu grande non-rivoluzione italiana di sempre.
Viva l’Italia.
Sono stufo di vivere in un paese in cui degli ultimi 100 anni di storia, si continua a celebrare degnamente solo il cazzo di ’68. Quelli che allora fecero sto cazzo di ’68 ora sono tutti là, dietro le loro belle scrivanie, seduti sulle loro fottutissime poltrone, soddisfatti di aver vissuto la piu grande non-rivoluzione italiana di sempre.
Viva l’Italia.
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